mercoledì 7 aprile 2010

[Videogame] RapeLay

Rapelay è un videogioco per PC rilasciato dalla società giapponese Illusion Soft, nota casa produttrice di videogiochi hentai molto spinti.
Questo videogioco in particolare ha fatto parlare molto di sé, essendo un po' troppo "particolare". Rapelay è un simulatore di stupro, in cui si interpreta uno stalker sadico che deve tormentare e violentare una famiglia formata da una donna 30enne (abbastanza prosperosa), e le sue due figlie (Aoi, di 16 anni e Mizuki di 10 anni). Un titolo del genere, ovviamente, non passa di certo inosservato, e in internet è un dei videogiochi più scaricati e emulati.
Perché parlo di un gioco così orrendo?
Beh indovinate: è stato bandito in moltissimi paesi (persino l'America), ma indovinate qual'è l'unico paese che non l'ha bandito? L'Italia.
Avete capito bene. La patria che censura le sberle in Mermaid Melody, che colora il sangue di nero in Naruto, che censura il davanzale (abbondante) della tipa di Blue Dragon, che cambia totalmente i dialoghi e la trama degli anime rendendoli così incomprensibili permette ad un gioco bandito in quasi tutto il mondo di stare in commercio perché vende bene.
Ora ovviamente è fuori dal commercio perché se non fosse per una segnalazione (arrivata nel 2008, quindi due anni dopo l'uscita del gioco) starebbe ancora lì in vendita! E indovinate? Da quando è stato bandito è diventato ancora più popolare, e in alcuni negozi italiani il gioco è ancora in vendita.
Ma ora scusate... questa storia è assurda! Ricordo che una manciata d'anni fa volevano bandire a tutti i costi Manhunt 2 perché era un gioco cruento, volevano bandire GTA San Andreas perché si impersonava un criminale, volevano censurare Canis Canem Edit perché si impersonava un bullo, ma non censurano un simulatore di stupri in cui addirittura fra le ragazze da stuprare c'è una bambina di 10 anni?!
I giochi hentai giapponesi, si sà, sono spesso e volentieri spinti a livelli inimmaginabili (alcuni, credetemi, sono cento volte peggio di Rapelay), e di come i ragazzi si eccitano guardando bambine che vengono stuprate a noi non ce ne frega granché, tuttavia una cosa che seriamente mi fa incazzare è tutto il casino che fanno per censurare un gioco innocuo come GTA San Andreas (si ammazzano poliziotti, si uccide gente, si ruba auto... c'è di peggio in giro, e giocando a SA non mi è mai venuto l'irrefrenabile desiderio di fare un attentato terroristico) per poi lasciare indisturbato Rapelay, per poi dare la colpa agli anime o a videogiochi totalmente innocui.
Ho scritto tutto ciò basandomi su quello che ho letto in internet su questo gioco, dato che a me certe cose fanno rivoltare lo stomaco. Voi dite che mi sto preoccupando-indignando troppo per una cazzata?

1 commento:

  1. in realtà è molto semplice:

    Dragon Ball, Naruto e affini devono essere propinati ad un pubblico più giovane rispetto a quello a cui erano originariamente destinati perché contano di un merchandising abnorme di gente come Giochi Preziosi, che realizza prodotti indirizzati per lo più a bambini (e non adolescenti, che dovrebbero essere - nelle intenzioni degli autori dei manga - il target delle opere)

    Di conseguenza bisogna far passare il cartone per un prodotto bambinesco in modo di garantire il successo del oggettino in vendita e quindi avere l'introito dello sponsor (ovviamente tutto questo è SCORRETTO e non rispetta per nulla gli autori, ma si sa che da noi i soldi contano molto di più di quisquilie come la morale)

    Nei videogiochi il discorso va a risonanza mediatica, e la questione è un po' diversa, in generale è colpa di associazioni fondate e alimentate dall'ignoranza e la disinformazione mediatica che si ha in Italia, un po' come il MOIGE.
    Io comunque sono contro la censura in ogni sua forma, secondo me è corretto che un gioco simile sia messo in vendita purché vengano esplicitati i contenuti accettabili solo per pochi, anche se la cosa della bambina di 10 anni mi fa un po' rabbrividire personalmente

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